Chi Siamo


FINAARGIT

Feminist International Network
Against Artificial Reproduction Gender Ideology Transhumanism

Rete femminista internazionale
Contro ogni riproduzione artificiale, ideologia gender e transumanesimo.

Per l’indisponibilità dei corpi e del vivente, per un’altra visione di mondo!


Il mondo intero è diventato da tempo un grande laboratorio e gli stessi corpi sono diventati dei laboratori viventi. Ma i nostri corpi e i corpi degli animali non sono luoghi da cui estrarre materiale per la ricerca. Il vivente, in ogni fase del suo sviluppo, non può essere un oggetto di sperimentazione.
La procreazione, diventando operazione tecnica di laboratorio, si trasforma in produzione del vivente. La manipolazione e la modificazione genetica sono parti strutturali del laboratorio-ambiente e della concezione su cui si fonda. I corpi e i processi viventi all’interno di un laboratorio non possono che perdere la loro originaria indisponibilità all’appropriazione da parte del biomercato e delle tecno-scienze e a ogni modificazione genetica.
La PMA (Procreazione medicalmente assistita) rappresenta il cavallo di Troia del transumanesimo: l’embrione diventa un “prodotto” e ciò che è un “prodotto” può essere sottoposto a una continua manipolazione, ottimizzazione, implemementazione.
Ogni critica parziale alla riproduzione artificiale dell’umano sarà funzionale a spianare la strada al biotech riproduttivo e a creare quel contesto in cui la riproduzione artificiale diventerà il normale modo di venire al mondo.
L’eugenetica è il motore e il fine delle ricerche genetiche. Il diritto ad avere un figlio serve come pretesto per riproporre l’eugenetica attraverso altri linguaggi che mascherano il controllo e la gestione di tutti i processi del vivente, rendendo accettabile all’opinione pubblica, in nome della sicurezza e della salute pubblica, il controllo della stessa evoluzione della specie umana e aprendo all’espropriazione della procreazione e alla generalizzazione della riproduzione artificiale in un mondo post-umano e post-natura.
Stiamo assistendo alla cancellazione e decostruzione postmoderna della differenza sessuale e dei corpi. La vita è sessuata, non vi è possibile riproduzione di vita in assenza della differenza sessuale. Nella specie umana, come in altre, i sessi sono due, non un continuum.

Noi non abbiamo un corpo, noi siamo quel corpo, un corpo che elabora in reazioni biochimiche le nostre esperienze sensoriali ma anche i nostri pensieri. Sulla differenza sessuale si fonda la nostra identità. Noi siamo il nostro corpo, siamo il nostro sanguinare, siamo il nostro sesso, il nostro ritmo biologico. Tutte e tutti nasciamo da donna, la Madre.
Il corpo neutro e la modifica del corpo prepara la strada alla costruzione del cyborg postumano e alla normalizzazione della modificazione genetica dei corpi.
Il voler cancellare ogni limite e, di fatto, cancellare la realtà materiale dei corpi, rappresenta un punto di incontro tra il transfemminismo, il queer, l’ideologia gender neutral e il transumanesimo.
Le tecno-scienze (biotecnologie, nanotecnologie, informatica, neuroscienze) non sono neutrali, non solo in ciò che si prefiggono, ma già a monte. Il loro scopo è la riprogettazione e l’artificializzazione del vivente. Dai laboratori i tecno-scienziati transumanisti mirano a sostituire il mondo naturale, ormai sempre più compromesso, con il mondo artificiale, digitalizzato e bio-nanotecnologico.
In questo mondo i corpi, gli elementi naturali, non costituiscono più un fondamento indisponibile, ma divengono scomponibili, manipolabili e disponibili.
L’era sintetica non significa solo una radicale riprogettazione del mondo attorno a noi, significa anche una drammatica riprogettazione dell’essere umano.
La rete 5G è l’anello mancante nel mondo delle macchine, che permetterà la realizzazione dell’Internet delle cose, ovvero l’Internet dell’umanità cibernetica: un’immensa rete informatica nella quale tutto sarà interconnesso e comunicante: la realizzazione di una società cibernetica e transumanista in cui tutto deve corrispondere ai criteri di continua perfettibilità per un adattamento a un sistema tecno-scientifico in costante evoluzione, con l’obiettivo di superare ogni limite a partire dal corpo. Un uomo macchina per un mondo macchina in cui l’imprevisto e il caso non saranno tollerati e nel quale ogni difetto e incertezza, verranno considerati come un errore da correggere con microchip e impianti cerebrali.
Il nuovo modello antropologico transumanista necessita di un individuo neutro senza identità, memoria, valori, legami solidali tra comunità e legami familiari. Un individuo vuoto, fragile, isolato, sradicato.
La monocultura dai campi della terra si sta estendendo alla mente, una monocoltura del pensiero sterilizzato come i semi Terminator di Monsanto.

A difesa dei nostri corpi, a difesa della vita e dell’ecologia della vita, a difesa dei corpi delle donne e dei bambini e bambine
– No al Bio Mercato dei gameti e allo sviluppo di embrioni modificati geneticamente a scopo di ricerca.
– No all’Utero in Affitto.
– No alla procreazione medicalmente assistita (PMA) omologa ed eterologa, inseminazione intrauterina (IUI), fecondazione in vitro (FIVET), iniezione intracitoplasmatica dello spermatozzo (ICSI), fecondazione in vitro con tre genitori (sperma, ovuli e DNA mitocondriale di un’altra donna), crioconservazione dei gameti.
– No alla selezione genetica degli embrioni e alle logiche eugenetiche sottese alla diagnosi pre-impianto (DPI).
– No all’ingegneria genetica e No all’editing genetico con la tecnica CRISP/Cas 9: organismi geneticamente modificati in agricoltura, clonazione animale, inserti genetici nei nostri corpi, piattaforme di riprogettazione cellulare, modificazioni genetiche embrionali, designer baby.

A difesa della gestazione, radice profonda a livello fisico e simbolico della Maternità
– No all’utero artificiale.
– No a un mondo senza madri, definitiva e totale espropriazione dei corpi delle donne e della dimensione della procreazione.

A difesa del sapere ancestrale dei nostri corpi
– No all’ “autocertificazione di genere”, al concetto di “identità di genere”: un processo che mira a cancellare la dimensione materiale dei corpi e la differenza sessuale, a cancellare la donna, espropriarla della procreazione ed occupare i suoi spazi, a velocizzare i passaggi per bloccare la pubertà a bambine/i in fasce sempre più giovani, a far penetrare l’ideologia gender neutral nelle scuole con unicorni e pronomi neutri, a legalizzare l’utero in affitto, a estendere la PMA per tutte/i, a cancellare la madre, colei da cui veniamo al mondo, affermando che si nasce da due padri o da due madri, ad artificializzare la procreazione con gravidanze transumane e uteri artificiali.
– No alla manipolazione chirurgica e la farmacologizzazione dei corpi di bambine e bambini dal comportamento non conforme agli stereotipi di genere: nessuna bambina e nessun bambino “nasce nel corpo sbagliato”.
– No al processo che mira a depotenziare la potestà genitoriale per la difesa dei figli e figlie.
– No all’ideologia gender neutral, al cyborg transfemminismo queer, contro la cancellazione della donna, dei corpi femminili, della dimensione della procreazione, della differenza sessuale e dell’umanità fondata su due sessi.

A difesa dell’umanità
– No alla gestione totale della vita individuale che diventerà sempre più tecno-medicale e a una manipolazione di ogni aspetto delle nostre vite, dalla nascita alla morte, in un paradigma bionanotecnologico.
– No all’identità digitale, un codice unico universale che racchiuderà tutti i nostri dati.
– No all’Internet delle cose e all’Internet dei corpi comunicanti.
– No a una società cibernetica e transumanista.

A difesa del senso stesso di umanità
– No a un’umanità neutra, fluida e illimitatamente modificabile.
– No alla mutazione antropologica transumanista.
– No alla desacralizzazione della vita. Si alla dimensione del sacro, del suo spazio e della sua inviolabilità.

A difesa della madre Terra e del vivente
– No a qualsiasi regolamentazione nell’ambito delle Scienze della vita e delle nocività. Regolamentare significa che tali pratiche sarebbero accettate aprendo a processi irreversibili che avranno delle profonde conseguenze per le future generazioni e per l’intero vivente.
Non può esistere una possibilità di contrattazione, perché questo significherebbe che siamo disposte a cedere i nostri stessi corpi e pezzi dei nostri corpi alle macchine.

Unite dalla profonda consapevolezza che stiamo vivendo un passaggio epocale, che non ha precedenti a livello di pervasività, globalità e irreversibilità, sentiamo l’urgenza di opporci con tutta la nostra forza a queste profonde e irreversibili trasformazioni.

Per l’indisponibilità dei corpi e del vivente!
Per un’altra visione di mondo!

Aprile 2022,
www.finaargit.org


Fondatrici della rete:
Silvia Guerini
Roberta Trucco
Cristiana Pivetti


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Disegno di Cristiana Pivetti

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